Testo preso dal Vincenzo Barone - Relatività, prinicipi e applicazioni.
[...] Persino chi è più restio ad attribuire valenze filosofiche ai conseguimenti della scienza ha dovuto riconoscere che la discussione di alcuni importanti problemi di tradizionale pertinenza filosofica -problemi legati a i concetti di spazio, tempo universo - non può prescindere dalla visione del mondo che la teoria della relatività ci offre. Spetta ad autori come Reichenbach, Grunbaum, Putan, il merito di aver attribuito alla relatività il ruolo di riferimento imprescindibile nelle riflessioni filosofiche sullo spazio e sul tempo. Per dare un esempio di come la teoria della relatività possa essere usata per chiarire (o addirittura, secondo alcuni, risolvere) certi problemi di natura filosofica, riassumeremo in questo paragrafo un argomento di Hylary Putnam riguardante la realtà del futuro. La questione è la seguente: gli
eventi futuri posso essere considerati
eventi reali? Putnam ritiene che la teoria della relatività dia una risposta precisa, e positiva, a questa domanda. Vediamo come.
Inanzitutto, quando dico che un evento è reale, intendo dire che esso è reale rispetto me-ora, cioè rispetto ad un altro evento. LA realtà di un evento è dunque un concetto
relazionale. Introduciamo allora una relazione binaria δ tra coppe ordinate di eventi, che chiameremo relazione di
realtà. Dati due eventi A e B, se AδB diremo che l'evento è
reale (o
determinato1) rispetto all'evento B.
Per dimostrare che la relatività implica la realtà del futuro sono necessarie due ipotesi (alquanto ragionevoli):
1. Eventi simultanei (in un dato sistema di riferimento inerziale) sono reali l'uno rispetto all'altro. A e B simultanei --> AδB.
2. δ è transitiva: se A è reale rispetto a B e B è reale rispetto a C, alloa A è reale rispetto a C. AδB, BδC --> AδC.
Sia O l'evento origine di un generico sistema di riferimento inerziale, e A un evento nel futuro assoluto di O. Consideriamo un altro sistema di riferimento inerziale tale che il suo evento origine O' giaccia sul piano di simultaneità di O, e A venga a trovarsi nel piano di simultaneità di O'. (fig 2.16). La relatività speciale garantische che è sempre possibile creare un sistema siffatto.
Per l'ipotesi 1 si ha AδO' e anche O'δO.
In virtù della transitività di δ, ipotesi 2, risulta AδO.
Cioè l'evento A è reale rispetto a O. Dal momento che A è un evento qualsiasi nel futuro di O, si può concludere che tutti gli eventi nel futuro di O sono reali rispetto a O. E poichè l'evento O è del tutto arbitrario, possiamo dire con assoluta generalità che
tutti gli eventi futuri sono reali, cioè sono determinati tanto quanto gli eventi che appartengono al passato. Si noti che nel caso non relativistico la costruzione che abbiamo appena visto non è possibile : secondo la visione classica del mondo, il futuro è completamente indeterminato.
La conclusione che Putam trae dalle sue argomentazioni è drastica. "Il problema della realtà e della determinatezza degli eventi futuri - scrive- è ora risolto. Inoltre risolto dalla fisica, e non dalla filosofia [...] In effetti, non credo che ci sia più alcun problema
filosofico riguardo al Tempo; rimane solo il problema fisico di determinare la geometria fisica esatta del continuo quadrimensionale in cui viviamo".
Indipendentemente dall'ottimismo più o meno motivato di Putnam, quello che ci preme sottolineare è che la relatività, oltre a prevedere tutta una serie di fenomeni fisici suscettibili di verifica sperimentale ( e ampiamente verificati), è in grado di dire la sua anche in ambito filosofico: è in altri termini, una prospettiva sul reale che non può essere ignorata da chi, sul reale voglia dire qualcosa di significativo.
1 Stiamo parlando qui di determinazione ontologica, non di determinazione fisica: δ insomma non è una relazione di causalitàAttenzione: Tratto dall'capitolo "2.11.5 Fisica e filosofia: la realtà del futuro" dal Vincenzo Barone - Relatività, prinicipi e applicazioni.
Questa citazione vuole solo fungere da input su cui impostare una discussione; non si vuole in alcun modo sostituire gli articoli originali, i cui diritti appartengono ai rispettivi proprietari. Vi invitamo pertanto, se non l'avete fatto, a comprare il suddetto libro (o leggerlo in biblioteca). Beh, che ne pensate?
Edited by Elgard - 25/2/2011, 21:22